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28/04/2019, 20:55
VENJULIA TRIESTE U16 vs GRIFONI ODERZO VITTORIO VENETO RC U16
RUGBY VENJULIA TRIESTE U16 vs GRIFONI ODERZO RC+VITTORIO VENETO RC U16
DOMENICA 28 APRILE 2019
Quando possiamo dire di conoscerci, di essere consapevoli che qualcosa ci unisce, che non siamo indifferenti agli sguardi altrui e che, anzi, da essi troviamo spunto per far diventare il nostro di ispirazione per chi ci sta di fronte e vede la nostra convinzione che si specchia nella propria, rafforzandola ?
In una Squadra che si rispetti tutto ciò può avvenire unicamente in spogliatoio, dove è perfettamente inutile dissimulare la nostra tensione, ma invece è necessario condividerla per sublimarla con quella dei nostri compagni. Abbiamo chiesto ai nostri ragazzi di riprendere per mano la loro avventura sportiva di questa stagione ormai quasi al termine. Abbiamo chiesto di trovare quelle energie che sappiamo non averli mai abbondonati…abbiamo suggerito che tutto è possibile, ma bisogna volerlo, nel cuore e nella testa. Soprattutto quest’ultima è fondamentale. L’appello al cuore serve quando la benzina sta terminando, per tutto il resto la differenza la farà sempre la lucidità e la preparazione. Domenica i nostri ragazzi hanno dimostrato a sé stessi di avere capito, di volere e di sapere come fare.
Scenario della sfida il campo di Prosecco, area collinare che affaccia sul golfo di Trieste. A contrapporsi gli amici del Venjulia, che mettono in campo una formazione in difficoltà numerica, ma molto ben disposta e ricca di coraggio e disciplina. Anche noi possiamo lamentare acciacchi, mancanze, ruoli inventati o sgraditi, ma gli alibi non sono mattoni per costruire qualcosa di solido e servono solo ai perdenti per giustificarsi. Meglio scegliere di sorridere alle difficoltà guardandole in faccia e pensare in positivo.
Attivazione e riscaldamento per trovare compattezza e confidenza, un fischio per il via e venti minuti di prepotenza, con il pallino del gioco sempre in mano, buoni sostegni e riciclo dell’ovale che porta due segnature pesanti, senza mai concedere ai locali di superare la metà campo. Si potrebbe dire molto bene, ma vorremmo poter vedere altro, mentre invece ancora paghiamo una mancanza di esperienza che ci suggerisca come compensare la fatica grazie alla disciplina mentale. Perciò in effetti concediamo al Trieste di imbastire delle azioni di attacco, che riusciamo a disinnescare in alcune occasioni proprio ad alcuni centimetri dalla linea di meta. Nel finale di primo tempo manteniamo possesso e, quando necessario, creiamo una buona pressione territoriale al piede, così da riportare il gioco in campo avverso. La pausa giunge propizia per rinegoziare il mandato tattico e schiarirci le idee. Alla ripartenza riproponiamo la medesima intensità di inizio gara, mentre invece il Venjulia comincia a palesare una certa difficoltà nel contenere le nostre multifasi d’attacco. Altre due mete vanno a rimpinguare il bottino, consentendoci così di raggiungere l’obiettivo principale di giornata ovvero una vittoria e 5 punti in classifica. Una panchina tristemente vuota di sostituti costringe i nostri avversari ad una resa prematura, a causa di un infortunio di uno dei loro compagni che obbliga l’arbitro, in ossequio al regolamento, a fischiare il fine gara ben prima del termine. Facciamo i nostri complimenti al Venjulia per aver voluto onorare la gara e per averlo fatto con grande volontà e sacrificio.
Ai nostri ragazzi possiamo sorridere e confermare loro ciò che gli abbiamo sempre raccontato: che la volontà è un potente combustibile, che la vittoria nasce unicamente da ciò che sappiamo fare nel corso di una stagione intera, allenandoci duramente, senza concedersi pause e scuse.
Dobbiamo anche dire loro che la stagione non è finita.
Lo sarà domenica prossima, quando dopo una bella battaglia l’arbitro soffierà sul fischietto per un triplice acuto.
Che non esistono vittorie già ottenute prima ancora di giocare. Bisogna conquistarsele. Centimetro dopo centimetro, un pallone dopo l’altro, un placcaggio dopo l’altro. Questa la verità, questa la bellezza dello Sport. Il nostro poi non concede niente che non sia arduo e difficile. E in cambio regala emozioni bellissime e qualche volta durissime. Ma è generoso con chi lo ama nella sua natura cruda e severa. Ed è un maestro saggio e spietato, che non si accontenta di meno che non sia tutto ciò che possiamo fare e dare.
Forza Grifoni, Forza Aquile !!! Prepariamoci al meglio e rimaniamo determinati, tasche vuote di medaglie e mani piene di voglia.
Ultima modifica: 02/06/2019 alle 11:03
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