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04/11/2011, 20:47
FERMARE I LAVORI DEL PARCHEGGIO E RIDISCUTERE IL PROGETTO DELL'AREA: SE CI DANNO LO SPAZIO FAREMO NOI PARTE DEI LAVORI, SAREBBE UNA SOLUZIONE A PORTATA DI MANO. MA INTANTO NESSUN RISULTATO DALL'INCONTRO COL SINDACO
Niente di fatto dall’incontro del 3 novembre con il Sindaco: ci è stato chiesto di fare l’ennesima domanda per avere lo spazio necessario in Foro Boario. L’abbiamo preparata e consegnata oggi, 4 novembre, completa di planimetrie: abbiamo chiesto DI FERMARE IMMEDIATAMENTE I LAVORI PER IL PARCHEGGIO E DI SEDERCI A RIDISCUTERE IL PROGETTO PER L’AREA INSIEME ALLA PROPRIETA’ DELLA FARMACIA E ALL’AMMINISTRAZIONE. Per ora i lavori non si sono fermati, dunque grande attenzione da parte di tutti a quello che succederà la prossima settimana: più i lavori per il parcheggio vanno avanti più la prospettiva del secondo campo si allontana. Ditelo a tutti e cercate come potete di far capire a tutti il problema: se perdiamo questa occasione rischiamo di non poter risolvere il problema del campo ancora per anni, mentre una soluzione rapida e poco costosa è a portata di mano.
L’Amministrazione deve riflettere: è meglio fermarsi e ripensarci e risolvere il problema con poca spesa anche grazie al contributo e allo sforzo dei tanti volontari del rugby, che con competenza e impegno possono farsi carico di una parte dei lavori? Oppure è meglio dire che ormai il parcheggio è fatto e che non ci si può far niente e così scontentare centinaia di persone che ormai sono sfiduciate e quasi disperate, pronte a protestare a lungo e in tutti i modi, leciti e civili, ma con la precisa intenzione di far sentire forte la loro voce e di continuare a ricordare a tutti l’ingiustizia subita. Se le cose andranno come sono andate fino ad ora vorrà dire che ci si è rifiutati in modo consapevole e deliberato di risolvere il nostro problema, quando una concreta possibilità c’era, costava solo un po’ di attenzione e avrebbe garantito all’amministrazione la riconoscenza e il sostegno di tante persone attive e civili. Speriamo ancora, ma non siamo disposti a fidarci in mancanza di garanzie precise e di impegni rigorosi e pubblici.
Ultima modifica: 04/11/2011 alle 21:50
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