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L'U16 che ha giocato col CUS Roma vincendo 10-29. In piedi Christian Barattin, Battistioli, Fantin, De Vivo, Mazzariol, A. Martin, Pascon, Paier, Burigo, Dal Bo’, Nardin, Buoro, Gianni Palmiero. In ginocchio da sx.: Cavezzan, Martin P., Zambon, Faggiano, Bellio, Parcianello, Moschetta, Taffarel (Foto di Eugenio Zambon)
Finalmente quel venerdì 16 marzo che tanto abbiamo aspettato è arrivato! 13.30: puntuali con la tabella di marcia: PARTIAMOO! Lasciamo il nostro campo di Oderzo con destinazione Roma capitale. Ci aspettano ore e ore di corriera, ma ogni occasione è buona per divertirsi insieme e queste due Under, 14 e 16, sprizzano entusiasmo da tutti i pori per questa trasferta così importante.
Diciamo che un'ottantina di persone strette in altrettanti posti fanno sentire un po' pressati, parlando poi di noi, NOI RUGBISTI, beh aumenta la gravità della situazione. Si sceglie spesso la formula mischia-trequarti associati per ogni coppia di sedili... diciamo per avere un po' di spazio in più. Anche se poi il piccolo si sente più stretto e il grosso più largo. Ma non importa! Musica, cori, qualche urlo e scherzo ci aiutano a far arrivare presto la prima breve sosta a Bologna. Rimpinzati e sgranchiti un po' possiamo continuare la corsa su gomme, desiderosi che venga il momento di quella su campi possibilmente erbosi. Ma ci sarà da aspettare parecchio, vale a dire domenica.
Arrivata la sera e passate tutte le belle colline toscane, mentre la tensione si fa alta e in corriera serpeggia lo sclero, notiamo degli altri colli, quelli dell'Urbs. Manca ancora un'oretta e si fa ora di cena, così un autogrill lungo l'ormai da noi consumata autostrada appare come un'oasi in mezzo al deserto. Il tempo di riempire le nostre botti e facciamo l'ultima breve tirata con due unici pensieri nella testa: doccia e letto. Le dieci sono passate da un po' e giungiamo in un accogliente camping dove saremo divisi in gruppi ognuno dei quali avrà un bungalow tutto per sé! A proposito di gruppi: ogni camerata è stata composta in base a categoria e ruolo in campo così da amalgamare meglio i rapporti per la vicina amichevole. Siamo divisi in gruppi di cinque, ognuno con il nome di un'importante nazionale e un capo responsabile. Diciamo però che ciò che tanto avevamo bramato prende il sopravvento e la nottata si fa lunga, piena di tutto e di più! Inevitabili gli schiamazzi tra una capanna e l'altra, definibile proprio così per i cavernicoli che vi si sono insediati momentaneamente. Ma non importa, un po' di sana felicità è ammessa! Ma la mattina seguente sperimentiamo ancora una volta la verità del famoso detto: "Di notte leoni, la mattina...". Chissà come mai?
Sveglia svegliaaa sono le 7.30! Tutti a fare colazionee! Riempiendoci discretamente i "pancini" rimontiamo in groppa al nostro cavallo di Troia, tale non solo per le dimensioni ma soprattutto per i valorosi guerrieri che ci sono all'interno (parliamo della super corriera a due piani). Ci aspetta una giornata impegnativa: difficile essere turisti e tifosi nel corso di qualche ora. Cominciamo il nostro tour e grazie alle guide Presidente e Patrizia possiamo ammirare qualcuna tra le più importanti opere della nostra patria. Cominciamo bene: la Fontana di Trevi ci riserva un grande inno d'Italia intonato dai Grifoni come risposta alla sfida di una dozzina di goliardi scozzesi in kilt. Andiamo avanti: Pantheon, Altare della Patria e Bocca della Verità non possiamo scordarli ma così passiamo anche attraverso piazze e vie di fronte a palazzi tra i più invidiati al mondo!
Ora di pranzo e la nostra testa pensa sì al cibo ma per una volta anche a qualcos'altro... e che cosa! Nientepopodimeno che l'ultima partita dei nostri Azzurri al Sei Nazioni 2012. E quale cornice migliore se non un immenso stadio Olimpico dipinto di tre inconfondibili colori? il rosso, quello del Rugby Oderzo, non manca ma altri 70mila amici ci pensano a mettere il bianco e il verde. Ciò che unisce tutti però è la stessa passione, sia scozzesi e italiani. Sono le 13.30 quando comincia il match. Non ha senso descrivere la partita che di sicuro tutti i nostri lettori hanno seguito, ma quel 13-6, unica vittoria dell'Italia quest’anno, assume un aspetto unico visto a qualche decina di metri da chi combatte. Il cucchiaio di legno se l’è così guadagnato la Scozia e noi, dopo aver potuto provare emozioni indescrivibili in un contesto del genere, abbiamo potuto festeggiare nel terzo tempo con migliaia di persone. Festa, festa, festa! Però nel tardo pomeriggio arriva l'ora di dirigersi verso un'altra tappa: Città del Vaticano. Qui, dopo una vista alla piazza e all'imponente cattedrale di San Pietro, camminiamo per qualche centinaio di metri per giungere in un ristorante dove abbiamo potuto sfamarci con un po' di cucina romana. Sazi e assonnati ci fissiamo un unico pensiero nella testa: la partita dell'indomani. Così via a letto a un'ora discreta con l'intento di acquisire più energie possibili.
Dormito e fatte le valigie, o meglio gli inconfondibili borsoni rossi, dopo una colazione non troppo pesante ci dirigiamo verso l’ultimo obiettivo della tournée, il più importante. L'U14 incontra in torneo varie forti squadre da tutta Italia: 2 vittorie e 3 sconfitte. Un'U16 stanca ma vogliosa di vincere batte 29-10 (5 mete a 2) un buon CUS Roma, squadra veloce di gambe. I nostri hanno giocato bene, usando bene il piede ma, forse per un po' di pesantezza, in alcune fasi di gioco non sono stati lucidi, specialmente nello schieramento. Hanno giocato tutti e 17 (i sani…), con mete di Tamba, Alex, Francesco P.(2) e Alberto M.(2 trasf.). Ciò che più conta è che giocando ci siamo divertiti e abbiamo potuto festeggiare con gli avversari dall'inconfondibile accento.
Ora ci manca solo il ritorno a casa, ma siamo sicuri che il divertimento non è finito e quindi ci rimettiamo in viaggio senza malinconia. Cresciuti, anche se solo di poco, vivendo una splendida esperienza, sentiamo meno pesante il ritorno. Questo presenta la stessa formula dell'andata: una pausa breve e una ben più lunga e “affamata”. Dopo questa, l'ultima tirata verso il nido dei Grifoni si presenta ben animata dal Presidente e dai capitani di ogni camerata, con canti, cori, urla e commenti solo positivi sulla trasferta. Sono le 22 e qualche minuto quando arriviamo afflosciati al nostro campo (non molto meno erboso di quello del CUS, per la cronaca). Scaricati i bagagli, affettuosi saluti mettono fine a questo weekend meraviglioso, ma continua il percorso di crescita personale e sportiva attraverso questo stratosferico sport: il RUGBY! Non resta che ringraziare Andrea, gli allenatori, i dirigenti, i genitori e tutti coloro che hanno contribuito allo svolgersi di tutto ciò. Iperdivertiti e orgogliosi di aver vissuto un'esperienza splendida, ci auguriamo solo che possa riaccadere. EVVIVA I GRIFONIIII!
Ultima modifica: 21/03/2012 alle 14:49
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